Per aiutare la PA nella migrazione al cloud è indispensabile avviare un progetto industriale che coinvolga le PMI più esperte del settore
Il Consorzio Italia Cloud, organismo che raggruppa le aziende italiane attive nel mercato del Cloud computing, prosegue nella realizzazione di programmi e iniziative orientate a sviluppare un’infrastruttura federata di Cloud nazionale per supportare la digitalizzazione e l’adozione di tecnologie cloud nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione.
Costituito ad agosto del 2021, il Consorzio punta a promuovere la gestione dei dati strategici nazionali e sviluppare l’offerta e le competenze già presenti tra gli operatori privati e nel settore pubblico, attraverso programmi di ricerca scientifica, tecnologica e di sperimentazione tecnica.
“Il modello del Cloud Nazionale è l’unico approccio responsabile e percorribile che possa assicurare una trasformazione digitale trasparente, capace di guardare al futuro, nel pieno rispetto degli interessi strategici di medio e lungo termine del Paese”, spiega Michele Zunino, Presidente del Consorzio Italia Cloud e Amministratore Delegato di Netalia. “Il nostro Consorzio è una delle poche realtà in grado di mettere al servizio del Paese le migliori competenze strategiche e tecnologiche con una visione a medio-lungo termine”.
Ad oggi del Consorzio Italia Cloud fanno parte sei aziende attive nel mercato cloud nazionale: Netalia, Seeweb, Sourcesense, Infordata, BabylonCloud e ConsorzioEHT. A queste si è aggiunta, nel dicembre del 2021, Insiel S.p.A, la società in-house della Regione Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo del Consorzio è assicurare piena sovranità digitale al Paese, garantendo processi di gestione dei dati svolti interamente in Italia da operatori soggetti alle normative italiane ed europee.
L’attività delle aziende che fanno parte del Consorzio prosegue anche per offrire a privati e pubbliche amministrazioni un cloud che processi, elabori e archivi dati nel rispetto degli obblighi di trasparenza e compliance e in linea con le esigenze di sostenibilità ambientale ed efficientamento delle risorse di Data Center. Tutto questo in un dialogo continuo con il mondo universitario e della ricerca per valorizzare le competenze migliori.
Il Consorzio opera infatti per promuovere le competenze italiane nel settore del Cloud e continua a lavorare affinché sia riconosciuto un ruolo agli operatori italiani della filiera anche rispetto al progetto del Polo Strategico Nazionale, l’infrastruttura prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e destinata a ospitare i dati e i servizi critici e strategici di tutte le amministrazioni centrali, delle aziende sanitarie e delle principali amministrazioni locali.
A preoccupare è anche il ruolo degli hyperscaler cloud coinvolti nel progetto del Polo Strategico Nazionale come fornitori di tecnologie, ruolo che potrebbe portare a un lockin dei dati una volta migrati. “I nostri operatori qualificati presso l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) potrebbero dare un valore aggiunto al progetto del Polo Strategico Nazionale, posizionandosi come elementi di ‘edge’ cloud rispetto al PSN ma nel perimetro dello stesso”, prosegue Zunino.
Il Consorzio sostiene, inoltre, che, nel processo di migrazione al cloud da parte degli Enti della Pubblica Amministrazione, occorra valutare con attenzione la capacità di supporto da parte delle imprese nazionali dotate delle migliori competenze ed expertise tecnologiche. È determinante altresì fare rete e operare per rendere evidente la prontezza di risposta personalizzata ai bisogni delle imprese italiane rispetto all’offerta dei colossi globali. Tra gli obiettivi, c’è anche quello di prendersi cura del futuro dei giovani italiani altamente specializzati, che spesso vedono all’estero la soddisfazione delle loro aspirazioni professionali e di formazione: una e più generazioni di talenti che possono e devono contribuire allo sviluppo competitivo del nostro Paese.